LA VITA E' COME UNA ROSA....dedica alla DONNA!


IL SANGUE DI UNA DONNA

Gessica aveva soltanto dimenticato di rispondere al messaggio del suo ragazzo, ma lui, non ha voluto sentire ragioni, mentre il vento spostava gli alberi lui spostò il viso si lei, con una sberla, gridando contro il suo viso dicendogli che deve essere veloce a rispondere, e che lui non accetta di essere preso in giro da lei…
Gessica aveva tanti pensieri per la testa, e cercò di fagli capire che ciò che diceva era la verità, ma davanti ad un ragazzo così, non esistevano ragioni, davanti ad un maschio che ha bisogno di sentirsi forte soltanto gridando contro una donna, davanti agli amici che lo guardavano ridendo, e sorseggiando quella birra che, stringevano tra le mani…
Lui la prese dai capelli e la spinse contro il cofano della macchina, chiamandola puttana, stronza, e che senza di lui nessuno gli aprirebbe le gambe da quanto è stupida!Il sangue di Gessica cominciò a gelare, guardare e sentire quella persona che amava, in quel modo, la faceva cadere in un fosso liscio, da dove non si riesce più a risalire, e più lui gridava e la picchiava, lei vedeva la luce sparire, non sentiva più il vento ne le foglie degli alberi muoversi!È stato un attimo, lei riprese coscienza e lui si rialzò i pantaloni, minacciandola che la prossima volta gli avrebbe tagliato la gola…
La ragazza tremava e scese dal cofano, salì in macchina per farsi riportare a casa, mentre il paesaggio scorreva, le immagini si disegnavano davanti ai suoi occhi, lo sguardo nel vuoto e il sangue che graffiava la carne, il suo cuore era come pietra, e non riusciva più a sentirlo battere d’amore, ma solo di odio, le sue mani tremavano mentre si caricavano di un’emozione mai sentita prima, la paura sembrava essere sparita e cominciò a sentirsi diversa dall’essere umano che era prima…
Quando lui si fermò davanti a casa di lei, Gessica prese il coltellino che aveva visto mentre saliva in auto, nella tasca della portiera, e con forza lo piantò nella gola di lui, gridandogli le parole più brutte che gli passavano per la testa.
Scese dall’auto e risalì in casa, mentre lui era agonizzante in macchina, lei si guardò allo specchio del suo bagno e chiamò la polizia…
Mentre sorrideva davanti allo specchio!
(Ejay Ivan Lac)

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